L’architettura
La basilica di San Pietro in ciel d’oro antica dovette essere ricostruita nel XII secolo e presenta una struttura architettonica tipica del romanico pavese.
La facciata, realizzata in laterizio con inserti di pietra arenaria, ha una struttura a capanna tripartita verticalmente da contrafforti ed è percorsa alla sommità da una galleria cieca, coronata da archetti incrociati in terracotta.
Le aperture che permettono l’illuminazione interna sono una finestra cruciforme, due oculi e, al di sotto, tre monofore e tre bifore. La facciata è tripartita da due robusti contrafforti, di cui il destro ha un maggiore spessore, in quanto contiene una scaletta a chiocciola. Questo comporta una singolare asimmetria dell’edificio. L’ordine inferiore presenta tre arconi, predisposti per l’immorsatura di un atrio porticato (che non è detto sia mai stato costruito).
La parte superiore è impreziosita da ciotole di maiolica colorata, elementi, che compaiono verso la metà dell’XI secolo sulle facciate di alcune chiese dell’Italia centrale e settentrionale, testimoniando i fiorenti rapporti commerciali che intercorrevano con i lontani paesi del mondo musulmano e con Bisanzio, da dove provengono le ceramiche. L’origine orientale è rivelata dalle scritture arabe e dalle preghiere islamiche che accolgono alcune di esse. Lo stile romanico nasce infatti in un periodo il cui le città sono floridi centri commerciali: Pavia nel 1024 cessa di essere capitale di regno e diventa un comune libero, collegato attraverso strade e vie fluviali ai principali centri dell’Italia e del nord Europa.